Nota: lostesso file è proposto
nel Percorso Complementarietà dei numeri; in questa sezione vengono aggiunti Materialiper
svolgere esercizi con le mani.
Durata:
½ ora da proporre più volte, anche durante l’intervallo o quando si
aspetta in fila.
Preparazione e Consegna
Servirà, possibilmente, soltanto il contamani personale. Altrimenti i bambini possono usare le proprie mani, o soltanto le rappresentazioni mentali (in un secondo momento). Un gioco simile si trova nel software “Il gioco delle dita” che sarà presto disponibile sul sito..
Il gioco consiste nel fare tante domande come, ad esempio, le seguenti:
1) Mettendo le mani dietro la schiena la
maestra dice:
Ho tre dita sollevate, quante non sono sollevate? Rappresentate la
situazione sul vostro contamani per rispondere (poi la maestra fa vedere
le sue mani)
2) Mettendo le mani dietro la schiena la maestra dice:
Ho le dita di una mano sollevata e ancora altre quattro dita sollevate.
Che numero è?
(Alla risposta fa vedere le mani.)
e altre domande di questo tipo inserendo domande con numeri ripetuti (ad
es. “Ho 8, tolgo 4, quale numero trovo?”) e con numeri che sommati
danno 5 o 10 (ad es. “Ho 10, tolgo 2, quale numero trovo?” o “Ho
10, tolgo 7, quale numero trovo?”), cercando sempre di passare dall’uso
del contamani alla rappresentazione mentale.
..... l'elenco delle domande con le
indicazioni per svolgere l'attività può essere scaricato
cliccandoqui
Che cosa aspettarsi
Inizialmente i bambini potranno avere delle difficoltà con le consegne, ma una volta “capito il gioco” dovrebbero usare agevolmente le proprie mani e contamani per rappresentare le situazioni descritte a parole. Dopo che avranno svolto per alcuni mesi attività di questo tipo, la maggior parte dei bambini dovrebbe riuscire a rappresentare le situazioni in testa, senza usare le mani o il contamani (ma bisogna che questo accada spontaneamente e non vanno spinti).
Significati matematici che si vogliono costruire
Si vogliono potenziare aspetti semantici dei numeri, in particolare
rappresentazioni analogiche. Studi neuroscientifici dimostrano che una
maggior consapevolezza delle dita è correlato con abilità numeriche
più sviluppate. Dunque, usare le mani e rappresentazioni delle
(proprie) mani, dovrebbe potenziare la consapevolezza delle proprie mani
e dita, la cosiddetta gnosia digitale.
Inoltre con queste attività si potenzia il calcolo a mente, con
particolare attenzione ad alcune utili strategie strategie (passaggio e
ritorno al 5 e al 10) e la conoscenza dei numeri complementari rispetto
al 10. Infine, si lavora con addizione e sottrazione come operazioni
complementari.
Come costruire i significati matematici
Questo tipo di domande, di difficoltà crescente, può favorire la
costruzione d’immagini mentali. Inoltre, il controllo della
correttezza della risposta è a carico del bambino, che vedendo le dita
che la maestra aveva effettivamente sollevato capisce se ha pensato bene
o meno.
Nella proposta 18 si chiede di imporre il passaggio alla
rappresentazione mentale. Nel caso in cui i bambini abbiano ancora
bisogno di rappresentare quanto detto dall’insegnante sulle proprie
mani o contamani, lasciare che lo facciano fino a quando sono pronti a
staccarsene.
Le domande dalla 19 alla 36 sono poste in modo diverso, e la procedura
risolutiva è di tipo dinamico invece che statico perché la situazione
cambia durante la breve narrazione. Non si fa riferimento diretto a dita
alzate o abbassate, ma si lascia che il bambino interpreti e rappresenti
le parole come preferisce. Probabilmente i numeri iniziali
corrisponderanno a dita alzate, i numeri aggiunti ad altre dita alzate,
i numeri tolti a dita che si abbassano.
“Nei
seguenti due video si
vedono esempi di indovinelli con le dita, simili a quelli proposti dal
software "Indovinelli con le dita" (citato
sotto), svolte con la
classe intera per attività con numeri fino a 10.
.
Nell’ultimo video si vedono bambini che
rappresentano numeri con le dita, e c’è un’anticipazione sui numeri
pari e dispari (non erano ancora stati trattati nella classe) nata da
uno spunto dato dalla risposta di una bambina a come le piace
rappresentare l’8.